martedì 6 dicembre 2011

La recensione di XL: il resoconto della stampa!

In attesa del grande incontro con il pubblico di martedì 13 dicembre, di cui parlerò prestissimo, anche Repubblica XL si occupa di Puck Comic Party.
Ecco la recensione sul numero di dicembre, opera di David "Diavu" Vecchiato.

Darsi al torpiloquio, mangiare merda, strafarsi di droghe, vomitare l'anima, improvvisare orge, trombare comunisti , evirare e decervellare, fottere la morte, tuffarsi nei cessi, abusare di tutto. Ecco un po' di stereotipi che faranno inorridire chi ha sempre guardato con sospetto il fumetto underground. Eppure come scrive a pag.66 Carnevali, il papà dei Ronfi, "stiamo sempre nel mondo dei fumetti, il mondo reale è molto più insensato e mostruoso". Non prendetevela con Puck, il suo è un surreale viaggio nell'inconscio, negli universi paralleli, nel web, nei freak show, al cimitero, e dove finisce ricomincia daccapo. Non è drammaturgia e non vuole esserlo, è un "cadavere squisito", proprio come quei bizzarri disegni che i surrealisti si dividevano passandosi il foglio e disegnandone una parte ciascuno. Questo viaggio è stato concepito nella stessa logica dai 172 autori coinvolti. Scritte e disegnate le proprie tre vignette si passa a un altro, con un minimo di indicazioni su come procedere: padri dell'underground Usa e europeo come Bill Griffith e Tom Bunk, Hunt Emerson e Zograf, italiani come Vincino, Ghermandi, Palumbo, i nostri Giacon, Corradi, Maicol e Mirco... Puck il Nano si vota perciò a essere il personaggio underground italiano più "patentato". Ma la salsiccia benedetta di Rosenzweig, tra un hippie voodoo e una comparsata di Rat Fink in versione Kali, ammonisce che non basta "accostare elementi riciclati dal cinema di genere americano degli anni 50/60 per addentrarsi (incauti) nel mondo dell'idea." Perciò Puck, ora che hai avuto il tuo orgasmico Nirvana scendi nel nostro Universo e raccontaci altre storie.

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